COS’E’ IL MOBBING?
Il termine “mobbing” deriva dall’inglese “to mob” che significa attaccare/assediare.
In ambito lavorativo si riferisce ad una serie di comportamenti vessatori e persecutori messi in atto da colleghi o superiori nei confronti di un lavoratore. Il mobbing dunque è una forma di molestia psicologica sul posto di lavoro che può portare gravi conseguenze sulla salute e sul benessere della vittima.
COME RICONOSCERLO?
I comportamenti più comuni sono: critiche ingiustificate, assegnazioni di compiti umilianti e/o inutili, minacce e intimidazioni, esclusione sociale.
Per riconoscere il mobbing è fondamentale capire se i comportamenti vessatori sono:
- Reiterati: ovvero ripetuti nel tempo
- Sistematici: ovvero che seguono un sistema preciso
- Volti a danneggiare: ovvero che hanno lo scopo di emarginare o danneggiare il lavoratore
GUIDA PRATICA PER TUTELARSI
- Comunicare: il primo passo da fare è quello di provare a parlare con il proprio superiore o con un responsabile delle risorse umane, può sembrare banale ma alcune volte il problema si può risolvere semplicemente parlando con le persone giuste
- Cercare supporto: rivolgersi ad un avvocato specializzato in diritto del lavoro che ti possa fornire tutte le informazioni utili sul caso, elencarti i tuoi diritti, informarti su come è meglio agire nella legalità e sostenerti durante il percorso.
- Documentare: scrivere, registrare e fotografare (nei limiti della legge) tutti gli episodi tenendo traccia anche delle date, orari, luoghi e testimoni, così facendo avrai tutto il necessario per un’eventuale azione legale.
Il mobbing può essere estremamente stressante ma è importante mantenere la calma e non reagire impulsivamente. Cercare supporto psicologico può aiutare a gestire ansia e stress.
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